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di Fabrizio Razzauti

La fotografia di Francesca Fornaciari coglie un momento che, a prima vista, appare ridicolo o persino grottesco, ma che in realtà nasconde un lato B di profonda riflessione sociale. L’uomo, seduto sul wc in un comune bagno domestico, è circondato da una distesa di gratta e vinci, alcuni ancora nelle sue mani, altri sparsi sul pavimento. Il suo aspetto non curato e l’espressione abbattuta parlano di una sconfitta silenziosa, di un momento intimo che sembra rappresentare un fallimento e un’illusione.

La scelta del bagno come ambientazione non è casuale: è uno spazio privato, dove l’uomo è lontano dallo sguardo degli altri. Qui, in questa stanza che spesso è un luogo di riflessione e di isolamento, si consuma la sua lotta contro la speranza effimera del gioco d’azzardo, un’illusione di riscatto dalla quotidianità che però lascia solo vuoti, rappresentati dai biglietti scartati sul pavimento.

L’ immagine diventa un’analisi della disperazione e dell’ossessione: l’uomo, probabilmente sognando una vita diversa, si è abbandonato alla tentazione del gioco, ma i biglietti non sono altro che simboli di speranze infrante, di soldi e sogni che si volatilizzano in pochi istanti. Il gratta e vinci diventa qui una metafora della ricerca della fortuna facile, del desiderio di uscire dalla mediocrità senza successo.

Francesca Fornaciari è bravissima a trasmettere un forte senso di malinconia e di crudo realismo attraverso questa composizione a prima vista ridicola. Il lato B della vita è qui incarnato in un momento di solitudine, un’illusione spezzata che si ripete ogni volta che si gratta un nuovo biglietto, nella speranza vana che possa cambiare qualcosa. Lo scatto offre un pensiero amaro sulla disperazione silenziosa di chi cerca una via d’uscita dai propri limiti e fallimenti, mostrando come spesso il prezzo dell’illusione sia il dolore della realtà.

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