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di Fabrizio Razzauti

La fotografia di Simona Viscioni rappresenta un oggetto che è allo stesso tempo familiare e distante: una pellicola fotografica in bianco e nero, srotolata e adagiata su una superficie ruvida. L’immagine cattura il lato materiale e tangibile della fotografia, un mondo analogico fatto di texture e fisicità, che sembra ormai appartenere al passato, ma che qui viene rievocato con un tocco poetico e un po’ malinconico.

Il “lato B” di questa fotografia si nasconde nel concetto stesso di inversione, di rovesciamento. La pellicola è, per definizione, il lato nascosto della fotografia, quel supporto in cui l’immagine si imprime ma rimane quasi celato fino allo sviluppo. Ciò che si vede nella pellicola non è l’immagine reale, ma la sua inversione, la sua versione negativa, che si mostra solo come ombra di quello che diventerà, come traccia potenziale di un ricordo o di un momento congelato.

Simona Viscioni ci invita a riflettere su ciò che la fotografia cattura e su ciò che invece sfugge. La pellicola avvolta su se stessa richiama alla mente il concetto di memoria che si avvolge, si arrotola, e nasconde qualcosa di essenziale sotto la superficie. È un’esplorazione del mezzo fotografico stesso come “lato B” della realtà: una rappresentazione che è, in fondo, solo un riflesso, un’immagine speculare e incompleta del vissuto. L’immagine trasmette un senso di nostalgia per la fisicità del mezzo fotografico tradizionale, per quel processo manuale e alchemico che portava alla rivelazione dell’immagine. La texture della pellicola e del tavolo, i riflessi, le ombre e la scala dei grigi creano un’atmosfera intima, come se l’opera ci stesse raccontando un segreto, qualcosa che si trova solo sull’altro lato del mondo visibile.

In sintesi, questa fotografia ci parla della realtà che si cela dietro il visibile, del tempo sospeso e del ricordo incompleto che ogni immagine analogica porta con sé. L’altro lato è il mistero dell’immagine stessa, la sua origine invisibile che, nonostante tutto, rimane sempre parzialmente celata, un segreto custodito nella pellicola.

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