di Fabrizio Razzauti
Questa fotografia di Lavinia Dianini, intitolata «La corsa» è un’opera suggestiva e surreale che invita lo spettatore a perdersi in un mondo etereo e immaginifico. L’immagine cattura una serie di strutture trasparenti e curve che ricordano, in una visione astratta, delle meduse o delle forme biologiche sospese in uno spazio incerto, tra acqua e aria. La luce, fredda e filtrante, conferisce alla scena una qualità onirica, come se fosse stata immortalata nelle profondità di un oceano irreale o in un ambiente futuristico.
L’immagine, interpretata come un B-Side, cattura l’essenza di una corsa quasi cosmica, un movimento viscerale verso la sopravvivenza. Le strutture che sembrano spingersi verso una destinazione indefinita, contorte e avvolte in ombre, ricordano creature sottomarine o esseri viventi che lottano per emergere dalla profondità, come se stessero cercando disperatamente la luce…
L’effetto traslucido delle superfici e l’illuminazione fredda conferiscono all’immagine un’atmosfera surreale, simile a un sogno. Questa è la rappresentazione simbolica della «corsa per la vita»: una lotta incessante, fatta di trazione e resistenza, con barriere fisiche e mentali che si frappongono tra le figure e il loro obiettivo. Il movimento suggerito, interrotto da linee dure e trasparenti, simboleggia le difficoltà e le restrizioni che si frappongono nel percorso.
È una visione alternativa della vita, in cui non si celebra il raggiungimento di un traguardo, ma si riflette piuttosto sulla sfida stessa, su ogni passo e su ogni tentativo di avanzare, malgrado la resistenza e la fatica. L’osservatore è trascinato in una dimensione emotiva sospesa, dove le immagini fluttuano tra lotta e rassegnazione, mettendo in discussione la fragilità e la resilienza di ogni essere vivente.
La composizione diventa quindi una metafora potente: non importa dove si arrivi, ma l’atto stesso di muoversi, di lottare per la sopravvivenza in un universo ostile. La “corsa per la vita” non è solo un percorso lineare, ma una danza complessa di ombre e riflessi, di successi temporanei e di battaglie silenziose contro ciò che sembra insormontabile.