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Premio IN-CIAMPI DI FOTOGRAFIA

 

Celebriamo i 90 anni di Piero Ciampi con un concorso ed una mostra fotografica

L’Associazione Culturale Extra Factory è lieta di annunciare un concorso fotografico dal titolo «IN-CIAMPI DI FOTOGRAFIA». L’iniziativa, con l’obiettivo di ricordare il grande e compianto artista livornese Piero Ciampi e la sua poesia in occasione dei 90 anni dalla nascita, invita i fotografi a cogliere una parola, un verso o un titolo delle sue canzoni per restituire fotograficamente «atmosfere ciampiane». Tra tutti i partecipanti saranno selezionate 20 fotografie da una Commissione artistica composta da esperti di fotografia e conoscitori di Ciampi, per poi individuare il vincitore assoluto del concorso (premio di 500€).

Mostra

Inaugurerà sabato 27 luglio alle ore 19, negli spazi di Extra in piazza della Repubblica a Livorno la mostra «In-Ciampi di fotografia» dedicata al cantautore livornese Piero Ciampi, in occasione del novantennale dalla nascita. Saranno esposte venti fotografie in grande formato con «atmosfere ciampiane» selezionate accuratamente su quasi 150 immagini giunte da ogni parte di Italia in seguito della call organizzata da Extra Factory nei mesi scorsi. La Commissione di esperti, provenienti dal mondo della musica e della fotografia, composta da Riccardo Bargellini (artista relazionale e comunicatore visivo), Chiara Carboni (architetto), Vanni Pandolfi (fotografo ed editore), Athos Rosini (fotografo), Francesco Tadini (fotografo, regista, esperto in comunicazione e fondatore della Casa Museo Spazio Tadini) e Nella Tarantino (architetto e fotografa) ha decretato anche il vincitore del primo premio che sarà svelato sabato prossimo 3 agosto. La mostra è curata dal fondatore di Extra factory, Fabrizio Razzauti che ha coordinato anche i lavori della Commissione. Questi gli autori finalisti (in ordine alfabetico) provenienti da tutta Italia: Giancarlo Ballo, Ornella Burchianti, Aldo Cicirello, Anca Corut, Massmiliano Cozza, Daniele Stefanini, Paolo De Falco (2), Francesca Giari, Antonio Grambone, Carlo Lucarelli (2), Francesco Luongo (2), Patrizia Mori (2), Francesca Palagi, Patrizia Riviera, Nelita Specchierla e Simona Viscioni. Durante l’esposizione sarà disponibile anche l’esclusivo catalogo della mostra ad edizione limitata. «In-Ciampi di fotografia»  con il patrocinio del Comune di Livorno sarà visitabile tutti i giorni fino a domenica 4 agosto dalle 19 alle 23.30 (martedì escluso).

PREMIO IN-CIAMPI

Il premio è stato assegnato a Paolo De Falco con la fotografia «E’ tutto un sogno». Menzione speciale per Patrizia Mori con la fotografia «Cosa resta di noi due».

Queste le motivazioni:

«E’ tutto un sogno» – L’immagine presenta una figura solitaria che cammina quasi in maniera incerta in un paesaggio desolato e avvolto in una foschia densa quasi opprimente. Il chiaroscuro accentua il senso di malinconia e isolamento, elementi che ben si collegano alla poetica di Ciampi. Piero è noto per le sue canzoni intrise del senso di solitudine, sofferenza e riflessione esistenziale. La sua musica spesso esplora temi di amore perduto, alienazione e la ricerca di significato in un mondo indifferente. Questa fotografia, con la sua atmosfera cupa e il soggetto solitario, rispecchia perfettamente questi temi, quasi a poter essere la copertina di un album del nostro cantautore. L’immagine potrebbe rappresentare un viaggio interiore, un percorso solitario attraverso i tormenti e le incertezze della vita. La figura sfuocata e indefinita può simboleggiare la vulnerabilità dell’essere umano di fronte alle difficoltà esistenziali. In sintesi, la fotografia di Paolo De Falco cattura lo spirito della poetica di Piero Ciampi, evocando quel mondo di introspezione, dove l’individuo è in costante lotta con i propri demoni interiori e con la realtà che lo circonda.

«Cosa resta di noi due» – L’immagine rappresenta due persone in una stanza spoglia e decadente, con una donna seduta sul bordo del letto e un uomo disteso dietro di lei. L’atmosfera è carica di tensione emotiva e malinconia, con una sensazione di distanza e incomunicabilità tra i due soggetti. L’uso del bianco e nero amplifica il senso di dramma e introspezione, creando un ambiente quasi teatrale. L’immagine richiama immediatamente il tema caro a Piero Ciampi, che ha spesso esplorato le complessità della relazione uomo-donna, l’amore tormentato e la solitudine. Le sue canzoni lo sappiamo sono piene di introspezione e di un crudo realismo emotivo, elementi che si ritrovano chiaramente in questa fotografia. La donna seduta, con un’espressione pensierosa e interrogativa diventa un’icona dell’inquietudine. L’uomo disteso, con la schiena rivolta verso di lei, suggerisce una distanza emotiva o una frattura nella relazione, un tema ricorrente in Ciampi, dove l’amore spesso si scontra con l’incomprensione e il successivo dolore. L’immagine può essere vista come una visualizzazione di numerose canzoni di Ciampi, dove ogni testo è una finestra aperta sulle sofferenze e le gioie dell’esistenza umana. La stanza spoglia e decadente, rappresenta un palcoscenico intimo, dove si svolge il dramma interiore dei personaggi e dove la scena quotidiana si trasforma in una riflessione poetica sulla vita. In sintesi, questa fotografia evoca un mondo di emozioni intense e complesse, dove l’amore, la solitudine e la ricerca di significato della vita di coppia si intrecciano in un delicato equilibrio di luce e ombra.

 

 


Membri della Commissione

RICCARDO BARGELLINI

Riccardo Bargellini (Livorno 1966) Artista relazionale e comunicatore visivo. Conduce dal 1999 l’Atelier Blu Cammello, progetto di attività espressivo per alcuni utenti del dipartimento di Salute Mentale Adulti di Livorno, riconosciuto a livello internazionale. Dal 2000 dirige il Premio Ciampi L’altrarte, sezione dedicata alle arti visive del premio musicale dedicato al cantautore Piero Ciampi. Dal 2007 è coordinatore artistico della cooperativa sociale Brikke Brakke. Nel 2010 fonda insieme a Paolo Maccari e Valerio Nardoni la casa editrice Valigie Rosse, punto di arrivo di un decennale percorso di collaborazioni nel campo delle arti, dell’editoria e dell’organizzazione di mostre ed eventi culturali.

CHIARA CARBONI

Chiara Carboni nata a Livorno, consegue la Laurea Magistrale in Architettura con specializzazione in Bioclimatica presso l’Università di Firenze, acquisisce il Titolo Professionalizzante in Progettazione Sostenibile in aree Mediterranee e si abilita subito a Genova. Nel suo studio a Livorno si occupa prevalentemente di progettazione architettonica e di interni, dalla nuova costruzione alla ristrutturazione a destinazione residenziale e non solo, operando in una buona porzione del territorio toscano nel settore privato e per Società. Pratica alcune esperienze di insegnamento nel settore. E’ il tecnico di riferimento della Fondazione d’Arte Trossi-Uberti di Livorno. La sua attività professionale abbraccia anche la sfera culturale toccando il teatro, il cinema e la magìa come assistente di Alberto Giorgi e Laura (noti illusionisti livornesi pluripremiati e conosciuti nel mondo), nonché la musica e nello specifico il Jazz come membro del Comitato UNESCO Jazz Day Livorno che vanta il primato in Italia di aver ricevuto ogni anno dal 2012 il prestigioso patrocinio UNESCO Italia nonché encomi dal Thelonious Monk Institute e dal grande Herbie Hancock per le numerose iniziative promosse a Livorno in questi anni fra cui le installazioni di targhe sparse in città da lei progettate (Casa Natale di Piero Ciampi in via Roma e targa in ricordo della presenza di H. Hesse a Livorno posta all’interno del Terminal Crociere del Porto di Livorno). Dall’età di 18 anni esprime la sua manualità eseguendo alcuni scatti fotografici, murales e quadri per privati, si dedica alla grafica per la realizzazione di locandine di spettacoli e grafica di CD o LP, di un opuscolo nel 2017 per il centenario del primo disco di Jazz e un altro nel 2018 dedicato a Piero Ciampi.

VANNI PANDOLFI

Vanni Pandolfi fotografo amatoriale autodidatta. Fotografa da molti anni e l’ha sempre fatto per se stesso. Non ha studiato fotografia a scuola e non ha partecipato a premi e concorsi. La fotografia è stata solo per se. Non aveva bisogno di nient’altro. Utilizza la fotografia per parlare di ciò che gli interessa e di ciò che è importante nella sua vita. Ne ha bisogno per raccontarlo agli altri, al mondo e a se stesso. Lo ha salvato nel momento più buio della sua vita. Quando ha perso tutta la falsità che lo circondava, la fotografia gli era vicina. Il momento in cui ha ritrovato una maggiore consapevolezza di se stesso, ha catturato l’intero percorso intrapreso. Solo negli ultimi anni ha iniziato a mostrare a tutti le sue fotografie.

Dal 2012 porta avanti un progetto editoriale che ha lo scopo di monitorare lo stato della Fotografia ai tempi dei social, con la precisa intenzione e volontà di riuscire a far emergere e premiare in visibilità quegli autori contemporanei che a suo parere producono fotografia di grande qualità. Il progetto si chiama Bestselected ( www.bestselected.it) presente attualmente online e nei social. Collegato al progetto Bestselected troviamo poi il Bestselected Book, giunto quest’anno al suo settimo volume. Si tratta di un libro stampato annualmente che raccoglie le migliori fotografie ed i migliori autori selezionati dal progetto Bestselected nel corso di 12 mesi.

Link utili:

ATHOS ROSINI

Athos Rosini è nato a Livorno e cresciuto in un ambiente familiare che teneva in grande considerazione l’arte visiva, nello specifico la pittura, che negli anni 60 era una nota caratteristica della mia città, per numero di pittori e collezionisti. Questa consuetudine lo ha portato a sviluppare, negli anni, una buona capacità critica verso l’arte visiva in tutte le sue forme espressive. Si è avvicinato alla fotografia, da autodidatta, nei primi anni 70, per curiosità per il processo tecnico fotografico, per divenire poi un interesse coinvolgente. Negli anni 80, insieme a due amici fotografi, ha avuto la possibilità di collaborare con il Comune di Livorno su progetti specifici di mappatura fotografica del territorio, sono nati diversi progetti, tra i quali: “casolari agricoli di importanza architettonica nella provincia di Livorno”, “la ex fabbrica Pirelli”, “il palazzo dei Domenicani, ex carcere” da cui è scaturita una mostra promossa dall’Archivio di Stato di Livorno nel 2021, ed un libro dal titolo “immagini dal carcere”. Alla fotografia, negli 90, si è affiancato l’interesse per gli audiovisivi fotografici, cosa che lo ha coinvolto per diversi anni, sia dal punto di vista tecnico, che fotografico. Con la fine della fotografia analogica si è interrotto il suo rapporto con la fotografia attiva, era rimasto, però, l’interesse per la fotografia come forma espressiva. I primi anni duemila lo hanno visto collaboratore, per due anni, a una pubblicazione mensile locale, in qualità di esecutore del progetto grafico, in questo contesto si è avvicinato alla fotografia digitale finalizzata alla pubblicazione. A partire dal 2010 ha fondato con altri « Terzo Collettivo »un gruppo aperto a collaborazioni, senza legittimazioni individuali. Le loro priorità erano quelle di perseguire progetti installativi, anche con l’uso della fotografia e video, che destassero interesse per le specificità delle tematiche sviluppate e per l’originalità della realizzazioni. I lavori sono stati realizzati esclusivamente per il Premio Rotonda Città di Livorno, che si teneva, fino al 2020, per due settimane nel mese di Agosto, alla Rotonda di Ardenza. L’ultima iniziativa fotografica a cui ha lavorato risale allo scorso 11 giugno del 2024, ed è stata una mostra di materiale inedito, realizzato a Roma nel 1984, durante i funerali di Enrico Berlinguer.

FRANCESCO TADINI

Francesco Tadini è fotografo, regista televisivo e di teatro, esperto in comunicazione aziendale e fondatore della Casa Museo Spazio Tadini di Milano dove progetta e promuove eventi culturali e artistici. Inoltre costituito il gruppo fotografico PhotoMilano con il fine di condividere iniziative fotografiche, workshop e approfondimenti sul linguaggio più utilizzato del momento: l’immagine e, di conseguenza, la fotografia. Come fotografo sviluppa un linguaggio personale molto originale risultato di un doppio processo: quello tecnico della macchina fotografica che lavora sull’impressione della luce e quello del gesto del polso e della mano ovvero del movimento della macchina fotografica durante lo scatto. Il risultato è un dialogo a due tempi e la rappresentazione di due visioni (quella della macchina e quella dell’uomo). Ogni sua foto non immortala un’immagine, ma la insegue trascinandola dalla dimensione della memoria in quella delle possibilità.

Esordisce come aiuto regista al Teatro alla Scala di Milano, dove lavora con i maggiori registi e direttori d’orchestra, dall’Aida con Ronconi a il Pelleas et Melisande con Antoine Vitez. Regista televisivo per RAI, MEDIASET, TV Svizzera Italiana, ZDF e ARTE. Fondatore di tre società di comunicazione video e multimediale. Pubblicitario e consulente per ENI e SNAM Rete Gas. Ideatore e Produttore del primo adventure game multimediale di “Edutainment” in Italia, per ENI e LEGAMBIENTE: “Equilibrium”. Un impegno in campo ambientale che lo porta a collaborare con l’ufficio comunicazione del gruppo Waste Italia nelle prime campagne di educazione ambientale in Italia . Ha realizzato per RAITRE per anni come autore e regista (sia dei documentari che delle dirette TV) il programma culturale di punta “Non solo Film” con Giancarlo Santalmassi conduttore. Un anno negli Stati Uniti con più di 1200 interviste realizzate per la RAI. Autore di 51 puntate del programma “La macchina del tempo” condotto da Alessandro Cecchi Paone e in onda su MTV Channel.

Dopo la morte di suo padre, Emilio Tadini (saggista, pittore e scrittore d’interesse del ‘900 italiano), nel 2006 apre, con la giornalista, psicologa e dirigente dell’ufficio comunicazione del Gruppo Waste Italia, Melina Scalise, il centro culturale Spazio Tadini in memoria di Emilio Tadini presso la dimora e lo studio artistico dell’artista in via Jommelli, 24 a Milano. Spazio Tadini nel 2008 diventa un’associazione culturale e, successivamente una delle case museo del circuito Storie Milanese, www.storiemilanesi.org, promosso dalla Fondazione Pini. Una realtà che mette in rete 16 luoghi di Milano dove hanno vissuto personaggi che hanno dato un contributo artistico e culturale alla città. Oggi la Casa Museo è uno spazio privato sede dell’archivio di Emilio Tadini e continua a promuovere mostre ed eventi contribuendo in modo significativo alla crescita culturale della città di Milano.

NELLA TARANTINO

Nella Tarantino è nata a Napoli. È architetto e fotografa.

I suoi lavori di architettura sono stati pubblicati su riviste e cataloghi nazionali e internazionali.

Hanno scritto sul suo lavoro di architetto: Paolo Taviani, Gillo Dorfles, Bruno Zevi, Cesare De Sessa, Predrag Matvejevic.

Dal 2017 si dedica esclusivamente alla fotografia.

Nel 2022 pubblica la sua prima monografia: We always return (Areablu Edizioni) Ha esposto in diverse personali e collettive, tra cui:

  • Festival della Fotografia Italiana FIAF [Progetto Anánkē selezionato dalla giuria], Pratovecchio Stia (Arezzo) 2024
  • Personale We always return Presentazione del libro We always return, a cura di Giuseppe Cicozzetti Galleria Arvis FIAF, Palermo 2024
  • Pozzuoli Foto Fest [Progetto Anánkē selezionato dalla giuria] Pozzuoli 2023
  • Collettiva Montecchio Fotografia-La luce scritta/Seconda Edizione, a cura di Enzo Crispino e Antonella Pizzamiglio, Montecchio Emilia 2023
  • Collettiva I am the body (a cura di Federicapaola Capecchi) Venezia Forte Marghera 2023
  • Personale We always return Presentazione del libro We always return, a cura di Giuseppe Cicozzetti Fototeca Siracusana, a cura di Salvatore Zito, Siracusa 2023
  • Bi-personale Dialogue, con Francesco Tadini, (a cura di Federicapaola Capecchi), Spazio Tadini Milano 2023
  • Coex Festival [Progetto vincitore Feuilles], Roma Cartiera Latina 2023
  • Collettiva La città in scena (a cura di Federicapaola Capecchi), Spazio Tadini Milano 2022

Tra le pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali, citiamo: Mediterraneo Fotografia, Dialoghi Mediterranei, InspiredEye # 126, Woofermagazine, L’Oeil de la Photographie, Spectaculum Magazine.

Hanno scritto della sua Fotografia: Giuseppe Cicozzetti, Vasco Ascolini, Sandro Parmiggiani, Antonino Cusumano, Luca Sorbo, Carmine Mangone, Giovanni Ruggiero, Vanni Pandolfi, Laura Malaterra.

FABRIZIO RAZZAUTI - Coordinatore della Commissione

Fabrizio Razzauti (Livorno, 1977). Fotografo, grafico e curatore. E’ artista autodidatta, tendenzialmente anarchico e solitario per creatività. Sin dai 14 anni è attratto da programmi di grafica e di impaginazione della tipografia del padre, poi gli studi di Economia Aziendale lo avvicinano al marketing, alla comunicazione, allo studio dell’immagine e alla psicologia del consumatore. In contemporanea, cresce la dedizione per la grafica e la fotografia. Nel 2012 una malattia lo costringe in casa per quasi un anno e approfondisce il ritratto in studio che lo porterà all’ ideazione del progetto «Modiglianìzzati» per il quale otterrà molti riconoscimenti tra cui l’ambìto «Truciolo d’Oro». Nel 2019 fonda coraggiosamente EXTRA Factory, spazio per la cultura visiva e per la fotografia oltre che laboratorio di idee nel cuore della città di Livorno. Nel 2022 il grande passo, Fabrizio dice addio al posto fisso in una importante multinazionale e si dedica al cento per cento ad Extra. Ad oggi innumerevoli gli eventi e le mostre di qualità organizzate in luogo magico, laddove sorgeva la vecchia tipografia.

 

 

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