Poesia di Nella Tarantino
L’inizio (e la fine) del mondo
Sublime, atroce, la sera ti scoprì
alla fine del tempo, all’inizio del mondo.
Sorge il paesaggio già affaticato
e stanco si confonde
e cancella sull’uniforme imprimitura della tela
un cielo di stelle spente.
Naufragio del tempo, tronco di pietra,
tu, solo, perduto disperato,
tu solo devastato
la testa tra le mani.
Inizia il mondo e dentro te finisce.
Desiderio di ripartire di risvegliarsi
di ricominciare, ma sai perfettamente
che non c’è più niente da fare
perché l’assenza è mortale,
l’assedio è un vuoto impossibile da navigare.
Nuvole di sabbia e polvere sporcano l’inquadratura,
confondono la tua figura.
Cenere e fango, materia scura.
Sommerso si perde tra nuvole di sabbia e polvere
l’amore perduto d’un uomo randagio
eroico prigioniero d’un cielo di stelle spente.