Inaugurazione con la presenza dell’artista giovedì 1 giugno 2023 alle ore 18.30 in via della Pina d’Oro, 2 (angolo piazza della Repubblica) a Livorno.Così ci racconta l’autore:
«La notte tra il 21 e il 22 novembre del 2013 iniziano a Kiev una serie di proteste filoeuropee che sfociano nel giro di qualche mese nella Rivoluzione Ucraina del 2014, starter che a dieci anni di distanza ci restituisce lo scenario attuale della guerra fratricida tra Russia e Ucraina.
Le stampe saranno contrassegnate mediante posizione geografica così da poter “ricostruire” una mappa e confrontare i luoghi ritratti in mostra».
Alcune note sulla parola Jevromajdan.
«Euromaidan» è una parola macedonia costituita dalle parole Euro” inteso come abbreviazione di Europa, e Maidan, in riferimento alla piazza dell’Indipendenza (in ucraino: Майдан Незалежності, traslitterato: Majdan Nezaležnosti), la piazza principale di Kiev dove si concentrarono le proteste iniziali.
Il movimento venne nominato in base all’hashtag #euromaidan (in ucraino: #євромайдан) utilizzato inizialmente sui social network per organizzare le proteste. Ben presto, sui media internazionali, la manifestazione divenne popolare con questo nome. Durante le proteste la parola “Maidan” (piazza) giunse a indicare di per sé l’attività politica in pubblico.
Gli eventi dell’Euromaidan sono conosciuti anche con il nome di Eurorivoluzione (in ucraino: Єврореволю́ція, traslitterato: Jevrorevoljúcija) o “Rivoluzione della dignità” (in ucraino: Революція гідності?, traslitterato: Revoljucija hidnosti).
Pier Paolo Patti (1978) ha sperimentato negli anni diversi linguaggi. espressivi utilizzando diversi media e, molto spesso, fondendo tra loro diverse tecniche per dar vita a spazi installativi complessi e multisensoriali.
Dal forte impatto emozionale, le opere di Patti sono legate a doppio filo con le tematiche sociali. Politica, religione e diseguaglianze in generale sono i temi su cui si fonda il Lavoro dellʼartista che restituisce sempre diversi piani di lettura, grazie ai numerosi riferimenti a testi antichi, alla numerologia e alle ideologie del Novecento.
Le strutture sociali che si sono susseguite nei secoli e che hanno di fatto creato il pianeta che abitiamo, sono per Pier Paolo Patti fonte infinita di stimoli e spunti su cui riflettere; lʼobbiettivo primario delle sue opere sembra tendere verso la creazione di luoghi fertili al confronto, al dialogo: opere effimere e icone destinate a durare secoli.
“Lʼarte è condivisione di pensiero e azione, è urgenza di esprimere la propria visione del mondo”, con queste parole lʼartista intende il “fare artistico” mai banale o fine a se stesso, bensì un momento di riflessione, una curiosità, un suggerimento per spazi di pensiero alternativi.
Negli anni Pier Paolo Patti ha esposto le sue opere in diverse mostre collettive in Italia e in Europa. Realizzato mostre personali, tra le quali “Roots” a Tehran (Iran) a cura di Yasaman Tamizkar e Maryam Bagheri, “Rendez- vous en Europe” a Parigi curata da Martial Verdier, “ABBА – perdono e inconsapevolezza” a Napoli e “Skèpsis” a cura di Franco Cipriano. Nel 2013 è invitato a partecipare alla VIII Shiryaevo Biennale of Contemporary Art di Shiryaevo (Russia) e tra il 2018 e il 2020 vince due importanti concorsi: “Artist in Residence” indetto dallʼIGAV di Torino e “Premio Paolo VI per lʼarte contemporanea” indetto dalla Centro studi Paolo VI sullʼarte moderna e contemporanea. Ha partecipato a numerosissimi festival internazionali dedicati allʼaudiovisivo con cortometraggi e video dʼarte. Una lunga lista di attività e collaborazioni lo hanno reso nellʼarco di un ventennio, un artista poliedrico e prolifero.
Pier Paolo Patti è presente in cataloghi e riviste d’arte e nuovi linguaggi con testi di: Marco Alfano, Maryam Bagheri, Raffaella Barbato, Michela Becchis, Franco Cipriano, Michele Corleone, Tiziana Di Caro, Annapaola Di Maio, Chiara Gelato, Felicio Izzo, Nelya Korzhova, Mario Laporta, Giuseppe Limone, Salvatore Manzi, Antonio Maiorino, Dario Marchetti, Jean-Louis Poitevin, Carla Rossetti, Pasquale Ruocco, Paolo Sacchini, Stefano Taccone, Giacomo Verde, Maurizio Inchingoli, Novella Troianiello, Stefania Zuliani.
Nell’anno accademico 21/22 è docente di Installazioni Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni da giovedì 1 a mercoledì 14 giugno 2023 (con esclusione della domenica e del martedì) con orario 10.00-13.00 e 18.00-20.00.