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28 agosto – 13 settembre 2020

Il reportage segue, con un percorso visuale, i flussi migratori dal Medio Oriente sino all’Europa. In particolar modo, nell’arco di sei anni, le fotografie raccontano le esperienze di curdi, arabi ed ezidi fuggiti dal Rojava, nord della Syria (Kurdistan in zona siriana), dal Kurdistan Iracheno (Iraq settentrionale) e dall’Iraq, sino alle porte della Croazia, nei Balcani, passando da Turchia e Grecia. Qua tra le tendopoli informali lungo la cosiddetta “rotta balcanica” le loro storie s’incontrano con quelle di altri migranti centroasiatici, tra racconti solidali ed autorganizzazione della vita quotidiana di un campo. Il viaggio visivo parte dalla città di Kobane, (Nord della Syria-Rojava) un mese dopo la sua liberazione da ISIS nel Marzo del 2015, passando poi per i territori liberati da ISIS nel nord dell’Iraq tra 2016 e 2017, sconfinando poi nel Bakur Kurdistan (Kurdistan settentrionale – Sud est della Turchia) tra le tendopoli di Suruç e Viranşehir autogestite da curdi, arabi ed ezidi. Il percorso continua nella tendopoli informale di Idomeni, al confine con la Repubblica di Macedonia, dove più di 10.000 migranti hanno vissuto per svariati mesi, bloccati dalla chiusura coatta del confine macedone. La narrazione visiva segue poi l´apertura nel 2019 d´una “seconda rotta balcanica” tra Bosnia Hercegovina e Croazia, alternativa alla via greco-turca, ormai impossibile da praticare per gli accordi tra Turchia ed Unione Europea messi in atto tra 2017 e 2018 sul blocco dei flussi verso l’Europa. In questi contesti si cerca di raccontare i flussi mediante ciò che le persone stesse hanno visto davanti ai loro occhi, la solidarietà incontrata e le difficoltà quotidiane attraversate, focalizzandosi ad esempio su storie particolari come quelle della numerosa comunità ezida, tristemente nota per il massacro subito per mano dell’ISIS che nel 2014 uccise 5000 ezidi rapendo migliaia di donne vendute poi come schiave nel mercato sessuale di Raqqa e Mosul. Storie di migliaia di persone provenienti da tutto il Medio Oriente e dall’Asia Centrale, in fuga da condizioni di oppressione e guerra che, dopo estenuanti fatiche, si sono trovate a doversi scontrare continuamente con i muri innalzati dalla Fortezza Europa, ritrovando fili spinati, carri armati, militarismo e violenze.

Giacomo Sini, nato in Italia nel 1989. Si è laureato in scienze sociali presso l’Università di Pisa nel gennaio 2014. Giacomo, durante gli studi, ha trascorso alcuni anni della sua vita viaggiando tra Europa, Asia Centrale, Medio Oriente, Balcani, Nord Africa e Caucaso, toccando alcune zone attraversate oggi come in passato da numerosi conflitti. Paesi come Afghanistan, Iraq, Kosovo, Palestina, Georgia, Ucraina, Libano, Kurdistan e Siria hanno lasciato il segno nella sua personalità.Le situazioni osservate e le storie attraversate dai suoi percorsi, crescono l’ispirazione in Giacomo che inizia ad arricchire la sua passione per il fotogiornalismo e lo storytelling-writing, focalizzando la sua attenzione sui ricordi della vita delle persone incontrate in diverse situazioni sociali.Giacomo è rimasto colpito dalla determinazione delle persone in Medio Oriente verso cui ha sviluppato un amore profondo che lo ha portato negli anni a recarvici spesso e viverci per brevi periodi, realizzando sul campo diversi reportages.Nel 2015 ha partecipato al master in “Fotogiornalismo contemporaneo presso” Officine Fotografiche Roma “dove è stato scelto per esporre il suo lavoro su Kobane e i rifugiati curdi alla mostra nazionale di Fotoleggendo 2015. Oggi Giacomo si concentra principalmente sulla questione dei migranti, sulle minoranze etniche e scatta e scrive storie in aree di conflitto e post conflitto.Ora Giacomo collabora con alcuni giornali e riviste italiani e internazionali come inviato dall’Italia, dal sud dell’Europa e dal Medio Oriente.I suoi lavori sono stati pubblicati tra gli altri su: Al Jazeera, The Guardian, Der Spiegel, Stern Magazine, Taz, Die Zeit, Freitag, EL Pais, National Geographic, L’Express, Mediapart, Humanité Dimanche, Neuen Zürcher Zeitung, Knack, Mondiaal Nieuws, Vice Magazine, The Week, Il Manifesto, Left, Il Fatto Quotidiano (FQ Millennium), Internazionale, Repubblica, Il Corriere del Ticino, HBL, Trouw, Kansan Uutiset, News, The Progressive, The Week, The National, New Internationalist.Adesso Giacomo vive a Livorno, (Italia) ma a volte si trasferisce in Medio Oriente. https://www.giacomosini.com

Giacomo Sini, born in Italy on 1989. He graduated in social sciences at the University of Pisa on January 2014. Giacomo, while studing, has spent some years of his life traveling between Europe, Central Asia, Middle East, Near East, Balkans, North Africa and the Caucasus, touching some areas crossed today as in the past, by numerous conflicts. Countries such as Afghanistan, Iraq, Kosovo, Palestine, Georgia, Ukraine, Lebanon, Kurdistan and Syria left their mark on his personality. Between 2011-2015, thanks to some travels around Near east, he took the decision to going on the boundery lines bewteen Syria and neighboring countries, analyzing for his first time the conflict from fugitives and locals’ point of view. In these last travels he also shared some stories with the Kurdish community. Particularly he followed the siege of Kobane city on 2014 with its consequences regarding the refugees situation in Kurdish territories inside Turkey. In March 2015 he entered inside Kobane,Rojava (Northern Syria) right one month after its complete liberation from ISIS and follow the war against ISIS on its southern front for some days. The situations observed and stories crossed by his paths, grow inspiration in Giacomo that begun to enrich his passion for photojournalism and storytelling-writing, focusing his attention on the memories of people’ life met in some different social situations. Today his main focused on migrants issue and post conflict/conflict areas. Giacomo has been impressed by the determination of people in Middle East to whome has developed a deep love which now lead him to go there more often for accomplish some works. In 2015 has taken part in the master in “Contemporary Photojournalism at “Officine Fotografiche Roma”. Here he was chosen to expose his reportage about Kobane and Kurdish refugees at the national exhibition of Fotoleggendo 2015. Now Giacomo collaborates with some Italian and Internaional Newspapers and Magazine as a contributor from Italy, Balkans and Middle East. His works have been published in National Geographic, L’ Express, Mediapart, Humanité Dimanche, Neon Stern Magazine, Taz, Die Zeit, Neuen Zürcher Zeitung, Knack, Mondiaal Nieuws,Vice Magazine, The Week, El Pais, HBL, Trouw, Il Manifesto, Internazionale, Repubblica, Il Corriere Del Ticino, Kansan Uutiset, News,The Progressive, The Week, The National, New Internationalist, Al Jazeera, The Guardian Now Giacomo is living in Livorno, (Italy) but he sometimes moves to Middle East.

www.giacomosini.com

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