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STORIA DI AZ. di Giacomo Sini

23-28 gennaio 2023

Az. (Alias) è una giovane artista di Isfahan, nel centro dell’Iran. Nel 2016 creò con altre donne una cooperativa per gestire autonomamente la propria produzione artigianaleAz., ha lavorato per anni in un laboratorio d’artigianato simile agli altri nei dintorni. Quel che riuscì a creare se ne differenziava in un aspetto molto importante: è stata una iniziativa indipendente portata avanti da sole donne, alla cui base era posto un sistema di funzionamento democratico incentrato su di un’organizzazione non verticistica. Il suo nome era «Toluo’», che significa “Alba”. A soli pochi metri di distanza dalle vie principali del Bazar centrale, in vicoli labirintici, si trovano numerosi laboratori sparsi nell’ombra e nel silenzio, lontano dagli occhi di chi attraversa le vie più tracciate; questi spazi, senza alcuna pretesa, alimentano il cosiddetto “mercato artigianale di massa”. Le loro ampie vetrate invitano i pochi passanti a guardarci dentro, dove circa 10 donne sedute intorno a grandi tavoli pongono piccole maioliche turchesi su vasi di rame, martellano modelli delicatissimi su contenitori d’argento lucidato e decorano a smalto sottili lastre di metallo.Az. decise così di non vendere direttamente la sua maestria a un negoziante o un grossista. Lei e altre sette donne decisero insieme di gestire autonomamente ed in cooperazione il proprio lavoro, lasciando perdere la ricerca in vano di un posto di un lavoro sicuro in tale maestranza. Così nacque nel 2016 la loro cooperativa, Toluo’ che ha lavorato sino al 2019.

Giacomo Sini, nato in Italia nel 1989. Si è laureato in scienze sociali presso l’Università di Pisa nel gennaio 2014. Giacomo, durante gli studi, ha trascorso alcuni anni della sua vita viaggiando tra Europa, Asia Centrale, Medio Oriente, Balcani, Nord Africa e Caucaso, toccando alcune zone attraversate oggi come in passato da numerosi conflitti. Paesi come Afghanistan, Iraq, Kosovo, Palestina, Georgia, Ucraina, Libano, Kurdistan e Siria hanno lasciato il segno nella sua personalità. Le situazioni osservate e le storie attraversate dai suoi percorsi, crescono l’ispirazione in Giacomo che inizia ad arricchire la sua passione per il fotogiornalismo e lo storytelling-writing, focalizzando la sua attenzione sui ricordi della vita delle persone incontrate in diverse situazioni sociali. Giacomo è rimasto colpito dalla determinazione delle persone in Medio Oriente verso cui ha sviluppato un amore profondo che lo ha portato negli anni a recarvici spesso e viverci per brevi periodi, realizzando sul campo diversi reportages. Nel 2015 ha partecipato al master in “Fotogiornalismo contemporaneo presso” Officine Fotografiche Roma “dove è stato scelto per esporre il suo lavoro su Kobane e i rifugiati curdi alla mostra nazionale di Fotoleggendo 2015. Oggi Giacomo si concentra principalmente sulla questione dei migranti, sulle minoranze etniche e scatta e scrive storie in aree di conflitto e post conflitto. Ora Giacomo collabora con alcuni giornali e riviste italiani e internazionali come inviato dall’Italia, dal sud dell’Europa e dal Medio Oriente. I suoi lavori sono stati pubblicati tra gli altri su: Al Jazeera, The Guardian, Der Spiegel, Stern Magazine, Taz, Die Zeit, Freitag, EL Pais, National Geographic, L’Express, Mediapart, Humanité Dimanche, Neuen Zürcher Zeitung, Knack, Mondiaal Nieuws, Vice Magazine, The Week, Il Manifesto, Left, Il Fatto Quotidiano (FQ Millennium), Internazionale, Repubblica, Il Corriere del Ticino, HBL, Trouw, Kansan Uutiset, News, The Progressive, The Week, The National, New Internationalist. Adesso Giacomo vive a Livorno, (Italia) talvolta trasferendosi in Medio Oriente. www.giacomosini.com 

Il reportage fotografico di Giacomo Sini è visitabile tutti i giorni fino a sabato 28 gennaio 2023 dalle 16.30 alle 19.30

 

YAGHI (Ribelle)

Sabato 21 gennaio ore 21.00

Il collettivo In forma di rosa ed Extra Factory presentano sabato 21 gennaio 2023 alle ore 21, in prima nazionale, la lettura del poema persiano Yaghi (Ribelle) di Shafa Hooshang, per le voci di Edoardo Bacchelli e Roya Najm. Prosegue il ciclo di azioni artistiche del collettivo in solidarietà con la rivoluzione iraniana, scoppiata dopo la morte della ventiduenne curda Mahsa Amini, fermata e arrestata a Teheran il 13 settembre 2022 perché non indossava correttamente l’hijab e deceduta dopo tre giorni all’ospedale di Kasra, in seguito alle percosse subite in stato di fermo. Il poema, inedito in Italia, è stato tradotto in italiano dalla scrittrice Lucia Teresa Benetti e dall’esule Roya Najm. La vita del poeta e la sua scomparsa in circostanze misteriose, durante il regime dell’ayatollah Khomeyni, verranno narrate da Lucia T. Benetti a chiusura del reading. L’introduzione all’intero evento sarà invece affidata alla voce e al canto del soprano Niki Mazziotta. Ideazione e allestimento sono della drammaturga e regista Barbara Del Bono Idda. In anteprima sarà possibile vedere la mostra fotografica «Storia di Az.(alias)» (fondatrice di una cooperativa indipendente di donne in Iran, oggi chiusa), del fotoreporter Giacomo Sini che sarà visitabile fino a sabato 28 gennaio.

L’evento si svolgerà nel piccolo auditorium della galleria, in via della Pina d’Oro 2 (Piazza della Repubblica) a Livorno.

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