Inaugura sabato 30 novembre alle ore 17.00 negli spazi espositivi di Extra Factory in piazza della Repubblica, angolo Pina d’Oro a Livorno, la mostra collettiva «Terra manomessa», giunta alla seconda edizione. Una rassegna di scultura in ceramica realizzata dalle talentuose artiste dell’Università Popolare di Rosignano, guidate dal Maestro Pier Claudio Paneraj.
La mostra celebra l’argilla, un materiale semplice e ancestrale, trasformato in opere uniche e irripetibili grazie alla creatività e all’abilità manuale delle artiste. Il percorso espositivo vuole richiamare l’attenzione sul valore e l’unicità dell’artigianato, in contrapposizione all’impersonalità dei prodotti industriali: ogni scultura racconta una storia di dedizione e maestria, calda e vibrante come solo l’opera fatta a mano può essere.
Espongono:
Eva Di Capua,
Laura Fabbri,
Cristina Lenzi,
Manuela Lorenzini,
Serena Madia,
Delia Matteucci,
Daniela Nuti,
Anna Pardini,
Annalisa Savarese,
con la partecipazione del Maestro Pier Claudio Paneraj e di Luca Mannari.
La mostra sarà visitabile fino a domenica 8 dicembre 2024, tutti i giorni dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 20:00 (escluso il martedì, giorno di chiusura) nei locali di Extra Factory, in via della Pina d’Oro, 2 (ingresso da Piazza della Repubblica) e permetterà di scoprire la bellezza della ceramica e del fatto a mano, in un viaggio attraverso opere che raccontano l’essenza dell’Arte.
Venerdì 21 giugno alle ore 19.00 presso i locali di Extra Factory, in piazza della Repubblica a Livorno (angolo Pina d’Oro) «salpa» la nuova mostra di David Brogi: Ri/Volti al mare realizzata in collaborazione con i suoi allievi.
L’esposizione di sculture in cartapesta e di pitture vuol essere una carezza alla Città di Livorno dell’artista di Ponsacco molto legato alla città labronica.
Una mostra progettata e realizzata in questi mesi con la preziosa collaborazione degli artisti del corso di cartapesta e partiti dalla modellazione in argilla. Sarà così possibile ammirare le opere di: Gabriella Bonaretti, Maria Cristina Chierici, Sara Bertei, Maria Teresa De Biase, Rosaria De Gaetano, Massimo Palamidessi, Perla Paolini, Dario Licciardi (9 anni), Luca Sarti e Giuseppina Roncaglia.
Volti in cartapesta e un gozzo che emerge da un mare ipotetico, daranno vita ad una scenografia evocativa e struggente che intenderà spingersi idealmente oltre le mura della galleria insieme alle opere pittoriche dell’artista David Brogi che per l’occasione sarà presentato dallo storico d’Arte il dott. Silvano Granchi.
David Brogi, artista poliedrico, nasce nel 1970 in una delle terre più belle d’Italia, la Toscana. Proprio questa terra gli ha permesso di crescere nei colori e nei profumi dei declivi collinari e delle città marine, come Livorno, che si aprono sfacciatamente al mare e ai venti che le sferzano. Dalla sua Toscana David trova la propria forza espressiva, guidato dalla formazione accademica iniziata nel 1984, esperienza coltivata come il buon vino delle sue terre. Nella sua ecletticità, David Brogi spazia dalla pittura alla scultura legando queste discipline anche a performance di carattere teatrale. David Brogi ha all’attivo decine di rassegne d’Arte in tutta Italia ed in Europa: Roma, Venezia, Firenze, Mantova, Milano, Padova, Torino, Parigi, Lione e tante altre. Numerosi i premi conseguiti a livello nazionale, tra cui il premio Rotonda Città di Livorno, anno 2016 con l’opera scultorea L’urlo d’Europa, e due premi del concorso nazionale Le Ali Città di Massa, con l’opera pittorica Blu Dog. Il Bacio, scultura bronzea, fa parte con grande orgoglio della Collezione della Presidenza della Repubblica Italiana. David Brogi è inserito nel catalogo Cairo Mondadori CAM da oltre 4 anni. Da pochi anni ha aperto uno studio con ampio ed elegante spazio espositivo a Ponsacco (PI)
La mostra a Extra sarà visitabile sino a domenica 30 giugno con orario 10-12 e 18-20 (martedì chiusa e domenica solo pomeriggio)
INTERNO CON VISTA
Uno sguardo all’interno della propria quotidianità, mettendo in risalto gli oggetti a cui per abitudine non siamo soliti dare importanza, ma che ci conduce poi a una riflessione più profonda riguardo al nostro spazio interiore e ci fa riscoprire noi stessi attraverso l’essenza delle cose. Infatti un’osservazione più attenta di ciò che ci circonda nella vita di tutti i giorni, fa scaturire suggestioni nuove e conduce a una nuova consapevolezza, dove il segno creativo ne è la conferma. Così le cose prendono voce, forma nello spazio, con una nuova forza, piccole inquadrature a rivelare il mondo delle proprie abitudini, quasi una ricerca di rassicuranti conferme e le figure vissute come memoria e accoglienza, sono storie che appartengono a un passato che è dentro di noi, ma anche presente e futuro che si intravede. Forme come luogo di trasformazione, di strumento per indagare e esprimere il proprio vissuto a rappresentare la propria visione del mondo e dell’arte attraverso la realtà che ci circonda. Una realtà che ci rappresenta, perché racconta la nostra identità, perché riflette quel se’ di cui ci si vuole riappropriare nel bisogno estremo di certezze. Allora lo sguardo che crede di riconoscere tutte le stanze, si fa più attento e una luce diversa ne rende più certi i contorni, in un viaggio dove il quotidiano si dilata e si eleva e in cui il gesto acquista un valore più intimo e sicuramente più vero.
BREVE BIOGRAFIA
Floriana Gerosa nasce a Milano dove riceve una formazione di tipo umanistico. Si diploma a Firenze in Grafica Pubblicitaria presso l’Accademia Cappiello, ma inizia il suo percorso artistico nella scultura a Milano presso lo studio della scultrice Anselma Ferrari e perfeziona successivamente la tecnica a Carrara e a Pietrasanta. A Livorno sperimenta la pittura come allieva del Maestro Luca Bellandi e si confronta nel disegno sotto la guida del Maestro Antonio Vinciguerra.
Partecipa a diverse mostre personali e collettive di scultura e di pittura (Livorno, Certaldo, Bologna, Venezia, Barcellona, Piacenza, Milano e Firenze ).
Fa parte dell’Associazione Scultori di Pietrasanta “ Asart “.
Vive e lavora a Livorno.
Inaugurazione Mostra:
sabato 11 marzo ore 17.30 alla presenza dell’artista.
Visitabile tutti i giorni fino al 18 marzo 2023 con orario 9.30-12.30 e 16.30-19.30 https://florianagerosa.com
Indeterminate certezze è l’ossimoro che dà il nome alla nuova mostra delle opere della pittrice Barbara Visciano e della scultrice Floriana Gerosa in esposizione da sabato 11 giugno alla galleria EXTRA Factory di Livorno.
La base comune della ricerca delle due artiste è il rapporto imprescindibile tra uomo e natura. Sebbene in momenti diversi, Visciano e Gerosa si affidano a fattori naturali per il completamento della loro arte. Umidità, pioggia, pressione atmosferica, temperatura intervengono nelle opere esprimendo tutta la forza dell’indefinita volontà della natura. Indeterminazione e casualità donano così un’anima all’operato dell’azione umana. Nel caso della pittrice e dei suoi quadri indeterminati la genesi delle sue tele, già reduci da una vita precedente, avviene lasciandole sepolte nel sottosuolo. Il risultato non intenzionale si configura così come accettazione di un destino pronto a essere percorso e disegnato. Nel caso della scultrice e della sue figure di donna in argilla, l’intervento della natura è invece nella fase finale, al momento della cottura che impedisce così di avere il pieno controllo a favore di una pura imprevedibilità come avviene specificatamente nella ceramica Raku e genericamente nella vita di ognuno di noi. Siamo di fronte ad una nuova concezione che porta con se’ i concetti di scambio e di apertura all’altro e agli esseri viventi: uomini, piante e animali, come un preludio a qualsiasi forma di dialogo imprescindibile e naturale come l’esistenza. L’opera prende vita dall’ambiente e l’ambiente entra a far parte dell’opera. Il vernissage della mostra è fissato per sabato 11 giugno 2022 alle ore 18 presso Extra Factory alla presenza delle due artiste.
La mostra con il patrocinio del Comune di Livorno e della Provincia di Livorno sarà visitabile tutti i giorni fino a sabato 18 giugno dalle 18 alle 20, venerdì 17 e sabato 18 anche al mattino dalle 10.30 alle 12.30. L’ingresso è gratuito.
Floriana Gerosa nasce a Milano dove compie studi umanistici. Si diploma in Grafica Pubblicitaria a Firenze . Frequenta gli studi di vari scultori prima a Milano poi a Carrara e a Livorno l’Atelier delle Arti sotto la guida del Maestro Luca Bellandi, arricchendo il suo percorso artistico anche con la pittura. Partecipa a diverse mostre personali e collettive di scultura e di pittura (Livorno, Certaldo, Bologna, Venezia, Barcellona, Piacenza, Milano e Firenze). Il Comune di Livorno ha scelto una sua opera e un suo quadro per i manifesti contro la violenza alle donne e per la Festa della Donna nel 2009 e nel 2012. La provincia di Livorno ha assegnato il primo premio ad una sua scultura del Concorso Premio Arte Donna . Fa parte dell’Associazione Scultori di Pietrasanta “ Asart “. Vive e lavora a Livorno
Barbara Visciano entra nel mondo dell’arte seguendo un impulso irresistibile e da sempre insito nella sua natura, sebbene solo più tardi espresso. Dopo una formazione da informatica, riesce a dare voce alla sua primordiale passione frequentando una scuola d’arte livornese e poi un laboratorio artistico . Contestualmente alla pittura si avvicina alla fotografia, anche grazie all’influenza di un amico fotografo. Negli anni ha realizzato mostre personali e collettive mettendo in mostra una pittura figurativa, ricca di espressività ma anche di introspezione, che parla agli altri e del mondo. La figura umana è centrale nel suo lavoro che affronta diverse tematiche quali il viaggio, la diversità, la prospettiva o il lavoro minorile. La sperimentazione di varie tecniche è il risultato di un interesse per i materiali e per i processi fisici, derivante dalla passione per il restauro e per la materia.
Fabrizio: etimologicamente riconducibile al latino faber, l’italiano artefice. E’ proprio il caso di affermare “nel nome il destino”, riferendosi al detto, sempre latino, “nomen omen”. Per Fabrizio Giorgi, torna tutto a perfezione. I suoi barconi, le sue grafiche, le sue sculture ben lo dimostrano. Alla base del suo lavoro è fortemente radicata la convinzione che la strada maestra verso il sapere è il saper fare, costruire con intelligenza, coniugare perizia tecnica a fervore creativo, creare manu-fatti che in virtù di una notevole profondità di ispirazione divengono arte-fatti. Dalla dimensione del fatto a mano a quella del fatto ad arte. Con arte. Attraverso la lavorazione e l’assemblaggio di frammenti di legno, Giorgi costruisce volumi che aggettano dal fondo con vigorosa forza e creano strutture spaziali in cui la fisicità della materia si coniuga mirabilmente con la fantasia del sogno e l’articolazione del pensiero. I barconi: bassorilievi lignei in cui tutto, dal primo piano al fondo è costruito con frammenti lignei volti a una figurazione risolta in forme sintetiche, determinate da una intima esigenza di misura e di equilibrio. Le stesure pittoriche che arricchiscono le composizioni vanno a sottolineare un’atmosfera sospesa, senza tempo, assoluta, universale, spesso poetica. Specialmente quando la composizione è giocata sulle varianti dei toni bruni, tendenti alla monocromia. Certo, i barconi evocano gli ambienti livornesi che talvolta sono ricordati dai titoli delle opere: i fossi che tanto significano per la città, per la sua vita, per la sua quotidianità, per la sua identità. E la fonte di ispirazione è senza dubbio legata all’energia vitale che emana da quegli ambienti, ma nelle composizioni di Giorgi quel mondo rimane come riferimento memoriale, mentre prevale la trasfigurazione, il lavoro pervicace e appassionato delle mani che creano forme di totale universalità, vere e proprie metafore valoriali: i valori di un mondo lontano che sembra perso nelle nebbie del ricordo. E le opere grafiche presenti in questa mostra sottolineano e ampliano con raffinatezza questi delicati aspetti. Per noi, invece, persone immerse in una contemporaneità complessa, difficile, incerta, e spesso – troppo spesso – ipocrita, il barcone evoca immediatamente la tragedia di quanti nel mare cercano la via della speranza. Certo, Fabrizio Giorgi non è estraneo, nella sua pulsante sfera emotiva, a quelle immani tragedie, ma non le affronta con la banalità del cronista, le lascia decantare nella coscienza sua e dei suoi simili, le evoca col pensiero e con il sentimento, ma non le fa oggetto di questa fase della sua creatività. Artista meticoloso, attento ai minimi particolari, fino al dettaglio, utilizza il frammento di legno per costruire anche i cieli, le onde, le increspature del terreno, gli indimenticati scorci della sua Livorno.E con la stessa palpitante fantasia crea le sculture: assemblaggi di oggetti trovati, resti di vite precedenti, spesso presenti nel nostro orizzonte quotidiano; con i suoi accostamenti Fabrizio li fa uscire dal territorio dell’utilizzo pratico e li fa entrare nel campo dell’arte. In questo suo operare non è estraneo alla storia dell’arte del secolo passato: frammenti di realtà – colti nel loro concreto essere – cercati e utilizzati con il compito, rispetto alla loro originaria funzione, di evocare nuove immagini, alterando i codici della comunicazione visiva; materiali trovati e assemblati col fine di comporre un oggetto appartenente a una realtà nuova; fisicità della materia che deve emergere all’interno dell’opera d’arte; riuso degli oggetti con la conseguente perdita del significato originario e della loro funzione , e la loro riapparizione nelle opere come puro materiale espressivo. Temi, tutti, che riconosciamo nella storia dell’arte e delle idee del Novecento, a partire da Dada per arrivare ai giorni nostri, ma spesso, gli esiti formali di queste ricerche hanno il significato di vere e proprie provocazioni culturali e, qualche volta, specialmente negli ultimi tempi, si vestono di manierismo accademico.Per fortuna, non è questo il caso di Fabrizio Giorgi.Commozione, affetto, lieve ironia traspaiono dei suoi oggetti artistici: le frementi lamiere del Cavallo, le bizzarre occhiaie del Gufo, le lucenti rotondità del Pesce palla, l’argentea presenza del Pesce abissale, la complessità figurale del Personaggio, son il frutto di fertili voli della fantasia, cui Fabrizio si appassiona divertendosi; oggetti artistici animati dal variare delle luci e delle ombre che si accendono o si attenuano negli intagli, nei rilievi, nelle scanalature che di frequente articolano i volumi. Un artista multiforme, capace di invenzioni formali originali in cui perizia manuale ed elaborazione creativa camminano intrecciate con sorprendente continuità. [Testo di Ilario Luperini]
La mostra sarà visitabile da SABATO 21 maggio a DOMENICA 5 giugno 2022 con i seguenti orari: tutti i giorni con orario 17 – 19.30, VENERDI e SABATO anche al mattino 10.30-12.30 DOMENICA 22, 29 maggio e DOMENICA 5 giugno apertura straordinaria 17-19.30. GIOVEDì 2 GIUGNO la mostra resterà chiusa.
Note biografiche sull’artista
Fabrizio Giorgi è nato nel 1953 a Livorno dove vive e lavora. Dal 1975 ha tenuto mostre personali e collettive a Livorno, Genova, Pisa, Lucca, Firenze, Zurigo, Roma e in Germania. Tra queste, due mostre personali alla Galleria Giraldi nel 1998 e 2000. La medesima Galleria lo ha presentato nel 2000 all’Arte Fiera di Bologna. Nel 2004 entra a far parte del Gruppo “La Casa dell’Arte” di Rosignano Marittimo (Livorno): sono di questo periodo le personali al Palazzo Marini di Rosignano Marittimo (2005) e alla Torre degli Upezzinghi (Calcinaia, Pisa, 2005), così come alcune incursioni della performance art a Casale Marittimo (2005), Ravi (2006), Livorno (2006), Albissola Marina (2007). Nel 2008 partecipa al Simposio internazionale di Scultura di Calcinaia (Pisa) realizzando “Sauri in Verticale”, opera installata nella piazza Indipendenza della medesima cittadina, fornendo poi la componente visiva all’evento “Arte e Musica” realizzato dall’Istituto Musicale Mascagni di Livorno al Palazzo della Gherardesca. E’ del dicembre 2009 una personale presso la Torre degli Upezzinghi di Calcinaia intitolata “Materia e Struttura”; con un’opera della stessa serie partecipa nel 2010, al progetto “Incontemporanea” (Cecina, Livorno). Nel 2010 fa parte del progetto “Arte a Perdere” curato da Bruno Sullo con la compartecipazione del Comune di Livorno, mentre è dell’anno successivo la sua partecipazione alla mostra “Oltre la Pittura” (Livorno, Bottini dell’Olio) e alla prestigiosa collettiva “Ri-generazioni”, facente parte dei percorsi a sostegno del Padiglione Italia realizzati per l’edizione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia della Biennale di Venezia. Nello stesso anno è stato tra i fondatori del gruppo artistico “LavorareCamminare” di Livorno con partecipazione a vari eventi. E’ concretamente attivo a varie mostre, come si evince dal seguente sintetico e recente elenco:
2012. Operazione “Arte a Perdere 2”, arte nei luoghi dei cittadini, Livorno, varie sedi della città. LXI mostra del Gruppo Labronico, Palazzo Mediceo di Seravezza.
2014. “Il Buon Governo”, Museo Marino Marini, Pistoia. “L’Oggetto Quotidiano”, Ecomuseo dell’Alabastro, Castellina Marittima (Pisa). “Lavorare&Camminare in cantina”, Cantine Verdi, Cerreto Guidi (Firenze). “Il Nostro Pane Quotidiano”, Chiesa SS. Annunziata del Greci Uniti, Livorno.
2015 “Il Nostro Pane Quotidiano”, Chiesa S. Elisabetta Anna Seton, Livorno. “Il Nostro Pane Quotidiano”, Chiesa S. Giovanni Gualberto, Valle Benedetta, Livorno. “La Quinta Via”, opere su carta, Sala Salvadori, Castiglioncello (Livorno). “Il Buon Governo”, Sala degli Archi, Fortezza Nuova, Livorno. “La Quinta Via”, opere su carta, Centro Culturale Amato, Livorno. “Ecomondo” (con la Waste Recycling), Fiera del settore ambientale (Rimini). “LXIV mostra del Gruppo Labronico”, Teatro dei Dioscuri del Quirinale (Roma); “LXV mostra del Gruppo Labronico”, Fondazione Piaggio, Pontedera.
2016 “Il Nostro Pane Quotidiano”, Museo della Memoria Locale (MuMeLoc), Cerreto Guidi, Firenze.
2017 “L’OggettoQuotidiano”,Centro di Formazione Arti Visive, Cecina (Livorno). “Scart, il lato bello e utile del rifiuto”, a cura di Innovart, MACC Camera di Commercio di Pisa.
2018 “Colloqui con la Vecchia Fortezza”, Fortezza Vecchia, Livorno. Mostra “Contrasti” con Paolo Netto alla Galleria Ismi di Viareggio (Lucca). “Colore e Forma”, collettiva a cura della Galleria Easy Art al Centro di Formazione Arti Visive di Cecina (Livorno). “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti”, Villa Bertelli, Forte dei Marmi, conseguendo il primo premio della sezione Scultura.
2019 Finalista al “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti” Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca).
2020 Mostra personale “Paesaggi Irreali” presso il Golf di Livorno.
2021 LavorareCamminare “Dialoghi con Villa Mimbelli” Comune di Livorno. “… al mattin der ver si sogna…” Collezione Carlo Palli Fondazione Conservatorio di San Niccolo (Prato)
2022 “Presi per incantamento” Dante e gli artisti della Collezione Carlo Palli Accademia delle Arti del Disegno Firenze.
Inserito in varie pubblicazioni periodiche, come cataloghi specifici, hanno scritto e si sono fattivamente occupati della sua attività, tra i tanti: Giancarlo Cocchia, Giulio Guiggi, Osvaldo Peruzzi, Bruno Sullo, Giuseppe Amadei, Francesco Mutti, Maria Alessandra Ferrari, Giacomo de Vincenzo, Nicola Micieli, Lodovico Gierut, Michele Pierleoni, Ilario Luperini, Giorgio Mandalis.
FLORIANA GEROSA nasce a Milano dove compie studi umanistici. Si diploma in Grafica Pubblicitaria a Firenze . Frequenta gli studi di vari scultori prima a Milano poi a Carrara e a Livorno l’Atelier delle Arti sotto la guida del Maestro Luca Bellandi, arricchendo il suo percorso artistico anche con la pittura. Partecipa a mostre personali e collettive di scultura e di pittura (Livorno, Certaldo, Bologna, Venezia, Barcellona, Piacenza, Milano, Parigi e Firenze). Il Comune di Livorno ha scelto una sua opera e un suo quadro per i manifesti contro la violenza alle donne e per la Festa della Donna nel 2009 e nel 2012. La provincia di Livorno ha assegnato il primo premio ad una sua scultura del Concorso Premio Arte Donna. Fa parte dell’Associazione Scultori di Pietrasanta “Asart“. Vive e lavora a Livorno.
MARTINA TAMBERI nasce a Livorno il 16 marzo 1997. La sua curiosità verso le varie forme di arte, l’ha condotta ad una ricerca artistica interdisciplinare che spazia dalla pittura alla body art, alla fotografia, alla musica, alla video art e all’arte performativa. L’artista si è posta l’obiettivo di suscitare una riflessione sul carattere universale dei concetti di emotività, parità sociale, appartenenza e attaccamento alle origini, attraverso un connubio di tecniche tradizionali legate al mondo pittorico, come l’antica preparazione fiorentina delle tele e dei colori e di tecniche contemporanee, approcciandosi sperimentalmente all’arte dei New Media. Seppur giovanissima ha già esposto a Genova (Palazzo Saluzzo, Palazzo Ducale e al Museo del Mare), a Ferrara (Palazzo Crema e Palazzo Scroffa), a Venezia (Galleria ItinerArte e Palazzo Zenobio), a Milano (Galleria degli Artisti) e a San Baronto (PT) (residenza Sangiorgi-Feddern).
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