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Avventure metafisiche, la mostra di Araldo Camici

11 – 18 maggio 2024

Un viaggio introspettivo, una riflessione a colori sui misteri dell’universo e sulla complessità dell’animo umano, Araldo Camici, inossidabile, continua a sorprendere  con instancabile energia e creatività, presentando 26 nuove opere straordinarie. 

«Astrattismo lirico», così possiamo definire la pittura di Araldo Camici, ben diversa dall’astrattismo geometrico di Mondrian.
I colori della natura lo affascinano, con le loro mille sfumature ma anche il loro «spessore», pieno di presenze, accadimenti, silenzi, urla.
I colori sussurrano al suo orecchio, suscitandogli sensazioni, evocando ricordi, ma, soprattutto, ispirandogli progetti futuribili, orizzonti ancora da raggiungere. E quando l’estro creativo lo pervade, come un sortilegio, i colori divengono il «mezzo magico» per esprimere, in modo sublimato e potente, l’anelito che muove la sua fertile mente e la sua anima.
Nei suoi quadri, composizioni armoniche di colori ben accostati, difficili da pensare ed organizzare, e assoluta mancanza di simmetrie fanno da sfondo, talvolta, a linee curve ed eleganti, tracciate con mano ferma e sicura e colori in contrasto, che sembrano suggellare con una firma o custodire piccoli universi, immaginati in un contatto empatico. A volte queste linee si intersercano come labirinti, grate, trame al di là delle quali si intravede qualcosa di più grande,il mistero del vivere, il vero senso, interdetto e sfuggente, del Tutto.
I grandi pannelli suscitano la sensazione travolgente di uno sprofondamento in uno spazio non fisico, una dimensione spirituale immensa, un «oltre» al di là dello spazio e del tempo, dove vanno a finire i sogni, le speranze e le preghiere degli uomini. E qui Araldo si avventura e si perde, in una luce folgorante ed inesprimibile che contiene tutti i colori.
[Cristina Quartarone]

L’astrattismo è un evento di grande evoluzione culturale, iniziato in Europa i primi del nostro secolo, uno dei germi più attivi della creatività di ogni epoca. Araldo Camici, autore livornese, disobbligandosi dai retaggi della pittura labronica, è un coraggioso interprete di questa corrente e la sua virata antinaturalistica in funzione di una costruttiva forza di matrice espressionistica, intende valorizzare le emozioni ruggenti, le euforie degli stati d’animo più dirompenti e luminosi. Questa linea di tendenza che si è insinuata nel pittore livornese, in contrasto con le posizioni naturalistiche, sicuramente gli ha creato conflitti che ha superato attraverso un gusto di fruizione ed assimilazione e la psicologia della percezione dell’immagine. Puntuale, percettivo, inquieto, Camici ha fatto suo lo spirito del tempo, approfondendo le proprie ricerche sulla struttura dei meccanismi dell’inconscio, scartando l’alibi della rappresentazione in figura. L’arte è un’ attitudine piuttosto importante per ogni individuo ed i suoi valori magici e misteriosi partecipano e influenzano la sua vita. Camici non si sottrae a ciò e coerente nonché fedele alle sue scelte offre a quanti lo seguono il percorso del suo non facile cammino. La sua forma non forma, lo stile, le invenzioni sono elementi che trascendono il contenuto e formano l’intreccio dei suoi ideali pittorici.
[Jolanda Petrobelli]

Appuntamento con il vernissage della Mostra «Avventure Metafische» di Araldo Camici, sabato 11 maggio alle ore 18 presso Extra Factory in piazza della Repubblica a Livorno.

La Mostra sarà visitabile fino a sabato 18 maggio con orario 10.00-12.00 e 17.00-20.00 (martedì e domenica esclusi)

Totem, la mostra di Libicocco

 

9 – 24 febbraio 2024

«TOTEM ritorno alla nostra essenza primitiva, pagana, legata alla natura» è il titolo della nuova mostra dell’artista Libicocco composta da tre serie di lavori esposti per la prima volta.
Un primo gruppo, che dà il titolo alla mostra, è formato da opere raffiguranti persone appartenenti a un’indefinita e strana tribù pagana, un progetto in cui la pittura e l’illustrazione si mescolano, dove i personaggi vivono in un rapporto simbiotico con la natura a cui appartengono.
Un secondo gruppo vede opere più piccole, con gli stessi soggetti ma più raccolti e silenziosi. Queste opere sono realizzate su carta Enrico Magnani Pescia, realizzata completamente a mano presso il Museo della Carta.
La terza serie infine è quella delle «dame velate», un gruppo di figure in cui l’artista gioca sugli spazi negativi, sul bianco della carta che diventa il bianco di veli che adornano le dame, altere e meravigliose.
Tutte le opere sono realizzate ad acquerello, sia classico che giapponese.
L’inaugurazione della Mostra alla presenza dell’artista è fissata per venerdì 9 febbraio alle ore 18 in quel di Livorno presso Extra Factory (via della Pina d’oro, 2 – ingresso da piazza della Repubblica).
«Totem» è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.30 (martedì e domenica esclusi) fino a sabato 24 febbraio.

LIBICOCCO, alias di Gian Luca Palazzolo, nasce a Livorno nel 1985, dopo studi e lavori eterogenei, decide di dedicarsi a tempo pieno alla sua passione: l’arte, perfezionandosi nell’acquerello, ma sconfinando anche in altre tecniche. I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero. Recentemente si è trasferito in una casa circondata da boschi e torrenti, dove immagina e crea personaggi caratterizzati da un ritorno ad una cultura nomade e pagana, in una stretta connessione simbiotica e primitiva con la natura a cui appartengono e di cui fanno parte. Perché la natura? L’amore e l’attaccamento alla natura, ai boschi, agli alberi, nascono fin dalla più tenera età, con le prime vacanze in montagna, le passeggiate nel verde, le storie e le case delle streghe, percependo un collegamento e una simbiosi che si sono rafforzati con il tempo in una forma sempre più concreta e artistica.
Il desiderio è quello di rendere visibile il modo in cui noi esseri umani, che da sempre ci siamo posti al di sopra o al di fuori della natura, siamo parte del tutto e come ogni nostro gesto influisca non solo in una natura che alla fine ci è estranea, ma arrivi a toccare anche noi stessi, in una continua interconnessione e in un continuo scambio.

 

 

 

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