Az. (Alias) è una giovane artista di Isfahan, nel centro dell’Iran. Nel 2016 creò con altre donne una cooperativa per gestire autonomamente la propria produzione artigianaleAz., ha lavorato per anni in un laboratorio d’artigianato simile agli altri nei dintorni. Quel che riuscì a creare se ne differenziava in un aspetto molto importante: è stata una iniziativa indipendente portata avanti da sole donne, alla cui base era posto un sistema di funzionamento democratico incentrato su di un’organizzazione non verticistica. Il suo nome era «Toluo’», che significa “Alba”. A soli pochi metri di distanza dalle vie principali del Bazar centrale, in vicoli labirintici, si trovano numerosi laboratori sparsi nell’ombra e nel silenzio, lontano dagli occhi di chi attraversa le vie più tracciate; questi spazi, senza alcuna pretesa, alimentano il cosiddetto “mercato artigianale di massa”. Le loro ampie vetrate invitano i pochi passanti a guardarci dentro, dove circa 10 donne sedute intorno a grandi tavoli pongono piccole maioliche turchesi su vasi di rame, martellano modelli delicatissimi su contenitori d’argento lucidato e decorano a smalto sottili lastre di metallo.Az. decise così di non vendere direttamente la sua maestria a un negoziante o un grossista. Lei e altre sette donne decisero insieme di gestire autonomamente ed in cooperazione il proprio lavoro, lasciando perdere la ricerca in vano di un posto di un lavoro sicuro in tale maestranza. Così nacque nel 2016 la loro cooperativa, Toluo’ che ha lavorato sino al 2019.
Giacomo Sini, nato in Italia nel 1989. Si è laureato in scienze sociali presso l’Università di Pisa nel gennaio 2014. Giacomo, durante gli studi, ha trascorso alcuni anni della sua vita viaggiando tra Europa, Asia Centrale, Medio Oriente, Balcani, Nord Africa e Caucaso, toccando alcune zone attraversate oggi come in passato da numerosi conflitti. Paesi come Afghanistan, Iraq, Kosovo, Palestina, Georgia, Ucraina, Libano, Kurdistan e Siria hanno lasciato il segno nella sua personalità. Le situazioni osservate e le storie attraversate dai suoi percorsi, crescono l’ispirazione in Giacomo che inizia ad arricchire la sua passione per il fotogiornalismo e lo storytelling-writing, focalizzando la sua attenzione sui ricordi della vita delle persone incontrate in diverse situazioni sociali. Giacomo è rimasto colpito dalla determinazione delle persone in Medio Oriente verso cui ha sviluppato un amore profondo che lo ha portato negli anni a recarvici spesso e viverci per brevi periodi, realizzando sul campo diversi reportages. Nel 2015 ha partecipato al master in “Fotogiornalismo contemporaneo presso” Officine Fotografiche Roma “dove è stato scelto per esporre il suo lavoro su Kobane e i rifugiati curdi alla mostra nazionale di Fotoleggendo 2015. Oggi Giacomo si concentra principalmente sulla questione dei migranti, sulle minoranze etniche e scatta e scrive storie in aree di conflitto e post conflitto. Ora Giacomo collabora con alcuni giornali e riviste italiani e internazionali come inviato dall’Italia, dal sud dell’Europa e dal Medio Oriente. I suoi lavori sono stati pubblicati tra gli altri su: Al Jazeera, The Guardian, Der Spiegel, Stern Magazine, Taz, Die Zeit, Freitag, EL Pais, National Geographic, L’Express, Mediapart, Humanité Dimanche, Neuen Zürcher Zeitung, Knack, Mondiaal Nieuws, Vice Magazine, The Week, Il Manifesto, Left, Il Fatto Quotidiano (FQ Millennium), Internazionale, Repubblica, Il Corriere del Ticino, HBL, Trouw, Kansan Uutiset, News, The Progressive, The Week, The National, New Internationalist. Adesso Giacomo vive a Livorno, (Italia) talvolta trasferendosi in Medio Oriente. www.giacomosini.com
Il reportage fotografico di Giacomo Sini è visitabile tutti i giorni fino a sabato 28 gennaio 2023 dalle 16.30 alle 19.30
Il collettivo In forma di rosa ed Extra Factory presentano sabato 21 gennaio 2023 alle ore 21, in prima nazionale, la lettura del poema persiano Yaghi (Ribelle) di Shafa Hooshang, per le voci di Edoardo Bacchelli e Roya Najm. Prosegue il ciclo di azioni artistiche del collettivo in solidarietà con la rivoluzione iraniana, scoppiata dopo la morte della ventiduenne curda Mahsa Amini, fermata e arrestata a Teheran il 13 settembre 2022 perché non indossava correttamente l’hijab e deceduta dopo tre giorni all’ospedale di Kasra, in seguito alle percosse subite in stato di fermo. Il poema, inedito in Italia, è stato tradotto in italiano dalla scrittrice Lucia Teresa Benetti e dall’esule Roya Najm. La vita del poeta e la sua scomparsa in circostanze misteriose, durante il regime dell’ayatollah Khomeyni, verranno narrate daLucia T. Benetti a chiusura del reading. L’introduzione all’intero evento sarà invece affidata alla voce e al canto del soprano Niki Mazziotta. Ideazione e allestimento sono della drammaturga e regista Barbara Del Bono Idda. In anteprima sarà possibile vedere la mostra fotografica «Storia di Az.(alias)» (fondatrice di una cooperativa indipendente di donne in Iran, oggi chiusa), del fotoreporter Giacomo Sini che sarà visitabile fino a sabato 28 gennaio.
L’evento si svolgerà nel piccolo auditorium della galleria, in via della Pina d’Oro 2 (Piazza della Repubblica) a Livorno.
L’ Associazione culturale EXTRA Factory di Livorno in occasione di “Montmartre-Garibaldi solo andata” (estemporanea d’Arte in Piazza Garibaldi a Livorno) ha lanciato un contest fotografico aperto a tutti per selezionare dodici fotografie singole e un portfolio (max 9 foto) che, documentando gli eventi e lo spirito delle tre giornate della manifestazione (16-17-18 settembre 2022), faranno parte della Mostra fotografica “La piazza che vorrei” che si svolgerà presso lo spazio espositivo di EXTRA FACTORY a Livorno. Con l’iscrizione i candidati e le candidate possono inviare fino a 3 fotografie per concorrere alla selezione della foto singola e/o max 9 fotografie per concorrere alla selezione del portfolio/serie. Deadline delle iscrizioni: domenica 18 settembre 2022. DEADLINE invio dei file: domenica 9 ottobre 2022.
Comunicato della Commissione (16 ottobre 2022)
In data 14 ottobre 2022 alle ore 21 si sono riuniti presso la galleria Extra Factory i membri della Commissione interna dell’Associazione Extra Factory costituita da: Fabrizio Razzauti, Sara Bertei ed Emilio Brizziper valutare le fotografie inviate al Garibaldi Photo Contest 2022. La selezione dei partecipanti alla mostra è avvenuta all’unanimità, seguendo un processo di passaggi progressivi per filtrare i risultati migliori, anche in vista di una esposizione bilanciata e tenendo conto delle finalità sociali dell’evento stesso. In generale il livello di partecipazione è stato soddisfacente sia come affluenza che come risultati. Vengono rilevati per alcuni partecipanti problemi tecnici di ripresa, per altri la potenzialità non ancora ben sfruttata di tagliare alcune immagini, peraltro notevoli, in modo efficace, concentrando meglio l’attenzione sulla composizione ed eliminando elementi superflui o dannosi all’insieme. Per quanto riguarda gli interventi di post produzione, questa Commissione ha scelto di penalizzare – pur avendo apprezzato l’originalità e l’ingegnosità di alcune proposte – gli effetti molto elaborati, le solarizzazioni ed i composit di più immagini, a favore di una fotografia più diretta, con una attenzione anche per il bianco e nero. Proprio per questo, la Commissione ritiene la serie portfolio selezionata per la mostra finale, un ottimo lavoro, sia considerando le foto singolarmente, sia considerando la coerenza stilistica dell’insieme e il racconto complessivo che ne deriva. Un reportage puro ed efficace, congratulazioni all’autrice Claudia Ceccherelli. Nelle foto singole – di livello alto – spiccano, agli estremi dello spettro: da una parte Sarah Rossi, la più giovane partecipante con un bianco e nero sicuro, decisamente acuto per la sua età e tale da qualificarsi in ogni modo, a prescindere dalla considerazione della stessa. Bravissima Sarah. Dall’altra parte, Sebastian Korbel che immortalava il pittore Giancarlo Landi con incisiva perfezione, in un’istantanea centrata con sicurezza, da vero ritrattista quale è. Concludendo, per la Mostra fotografica “La piazza che vorrei”che si terrà presso Extra Factory da venerdì 4 a sabato 12 novembre 2022 la Commissione ha selezionato le fotografie singole di: Barbara Arena, Roberto Bartolini, Laura Bertolini, Roberto Casalini, Francesco Luongo, Massimo Petruzzo, Michele Nocchi, Cristian Rossi, Sarah Rossi, Sebastian Korbel e Veronica Socci. Come già anticipato sopra, la serie-portfolio selezionata è della fotografa Claudia Ceccherelli.
Appuntamento dunque venerdì 4 novembre alle ore 18 presso Extra Factory (via della Pina d’oro, 2 Livorno) per l’inaugurazione della mostra.
«Montmartre-Garibaldi solo andata» un evento di tre giorni (16-17-18 settembre) organizzato da Comitato San Marco Pontino (Love Pontino) e Associazione Culturale Extra Factory. Un’estemporanea d’Arte aperta ad artiste e artisti nella piazza più pittoresca di Livorno, piazza Garibaldi, sotto la prestigiosa direzione artistica del Maestro Vinciguerra Antonio e gli interventi del critico d’arte Carlo Pepi, dello storico d’arte Jacopo Suggi, della designer Giulia Oblo Bernini e dell’artista Biagio Chiesi.
La manifestazione, attraverso la valorizzazione dell’arte nel contesto urbano ha lo scopo di invitare i cittadini e i più piccoli a riappropriarsi di una parte storica della città attraverso la cultura, immaginando come sarebbe meraviglioso e attrattivo avere un quartiere come Montmartre a Livorno con artiste e artisti per 365 giorni all’anno.
Venerdi 16 si inaugurerà alle 16 con l’estemporanea degli adulti a cui si affiancherà un approfondimento sulla tradizione e sull’evoluzione della pittura labronica con un dialogo tra Antonio Vinciguerra e Carlo Pepi. Sabato 17 sarà interamente dedicato alle bambine e ai bambini (dai 6 anni): inizio previsto per le ore 16 con le letture ad alta voce di albi illustrati da parte del Circolo LaAV Livorno: “Io leggo per gli altri. Leggere ad alta voce fa crescere l’intelligenza!” a seguire l’estemporanea dove i più piccoli, interagendo con le artiste e gli artisti, potranno produrre opere su tela con colori, interpretando la piazza secondo la loro ispirazione e fantasia. La giornata si concluderà con la merenda per tutti offerta dalle attività del quartiere. Domenica 18 si inizierà dal mattino alle ore 10 con il Laboratorio sensoriale di arteterapia per bambine/i (dai 6 anni) in con Daniela Farano e Samantha Bollini ”mescolando terra e acqua” con le opere di grandi e piccini a fare da cornice alla piazza. Nel pomeriggio alle 16 l’intervento sull’arte contemporanea di Jacopo Suggi, i lavori di giuria della commissione artistica e la presentazione del libro “Candore Immortale” da parte del critico Luca Nannipieri introdotto da Antonio Celano. La manifestazione si concluderà alle 19.30 con l’annuncio degli artisti selezionati per la mostra collettiva, i vincitori dei premi speciali ed il vincitore assoluto della manifestazione (Premio Garibaldi Livorno) che esporrà con una personale presso Extra Factory. Tutte le opere realizzate saranno esposte in piazza nella seconda e terza giornata. Il pubblico potrà essere parte attiva, esprimendo la propria preferenza (delle opere dei solo adulti) attraverso il voto alla Baracchina numero 20 della piazza e sui “social” indicati dall’organizzazione. Per tutta la durata della manifestazione è indetto, inoltre, per gli appassionati di fotografia, il Garibaldi Photo Contest con lo scopo di documentare l’evento e realizzare la Mostra fotografica “La piazza che vorrei”. La fantastica locandina è di Tommaso Eppesteingher.
COMUNICATO STAMPA POST MANIFESTAZIONE
Sono stati tre giorni intensi nel pieno spirito labronico: colore, sole, vento e spensieratezza con protagonisti gli artisti, i bambini, le famiglie, gli esperti ed anche semplici curiosi dell’Arte.Un week-end in cui abbiamo visto come sarebbe piacevole avere la piazza Garibaldi così viva per 365 giorni l’anno e adesso arriva la mostra: giovedì 22 settembre alle 18.30 inaugurerà infatti l’esposizione delle opere realizzate in estemporanea. Nei locali di Extra Factory saranno presenti: Michael Rotondi (premio Garibaldi), Sergio Bargagliotti (Premio Giuria Popolare), Antonella Lucchini (premio Mercato in Arte), Domenico Fanelli (premio Love Pontino), la giovanissima Anna Bartolini (Premio Votazione Social e Menzione Speciale Uovo alla Pop), Davide Brogi, Claudio Calvetti, Gabriella Coppetti, Francesco Del Forno, Daria Faggi, Giancarlo Landi, Olena Lepykh, Roberto Lorenzon, Fabio Orsolini, Tommaso Ricci, Iolanda Scotto Di Minico, Luis Sevilio, Ferruccio Tassinari, Barbara Visciano e Martina Volandri.
Fabrizio: etimologicamente riconducibile al latino faber, l’italiano artefice. E’ proprio il caso di affermare “nel nome il destino”, riferendosi al detto, sempre latino, “nomen omen”. Per Fabrizio Giorgi, torna tutto a perfezione. I suoi barconi, le sue grafiche, le sue sculture ben lo dimostrano. Alla base del suo lavoro è fortemente radicata la convinzione che la strada maestra verso il sapere è il saper fare, costruire con intelligenza, coniugare perizia tecnica a fervore creativo, creare manu-fatti che in virtù di una notevole profondità di ispirazione divengono arte-fatti. Dalla dimensione del fatto a mano a quella del fatto ad arte. Con arte. Attraverso la lavorazione e l’assemblaggio di frammenti di legno, Giorgi costruisce volumi che aggettano dal fondo con vigorosa forza e creano strutture spaziali in cui la fisicità della materia si coniuga mirabilmente con la fantasia del sogno e l’articolazione del pensiero. I barconi: bassorilievi lignei in cui tutto, dal primo piano al fondo è costruito con frammenti lignei volti a una figurazione risolta in forme sintetiche, determinate da una intima esigenza di misura e di equilibrio. Le stesure pittoriche che arricchiscono le composizioni vanno a sottolineare un’atmosfera sospesa, senza tempo, assoluta, universale, spesso poetica. Specialmente quando la composizione è giocata sulle varianti dei toni bruni, tendenti alla monocromia. Certo, i barconi evocano gli ambienti livornesi che talvolta sono ricordati dai titoli delle opere: i fossi che tanto significano per la città, per la sua vita, per la sua quotidianità, per la sua identità. E la fonte di ispirazione è senza dubbio legata all’energia vitale che emana da quegli ambienti, ma nelle composizioni di Giorgi quel mondo rimane come riferimento memoriale, mentre prevale la trasfigurazione, il lavoro pervicace e appassionato delle mani che creano forme di totale universalità, vere e proprie metafore valoriali: i valori di un mondo lontano che sembra perso nelle nebbie del ricordo. E le opere grafiche presenti in questa mostra sottolineano e ampliano con raffinatezza questi delicati aspetti. Per noi, invece, persone immerse in una contemporaneità complessa, difficile, incerta, e spesso – troppo spesso – ipocrita, il barcone evoca immediatamente la tragedia di quanti nel mare cercano la via della speranza. Certo, Fabrizio Giorgi non è estraneo, nella sua pulsante sfera emotiva, a quelle immani tragedie, ma non le affronta con la banalità del cronista, le lascia decantare nella coscienza sua e dei suoi simili, le evoca col pensiero e con il sentimento, ma non le fa oggetto di questa fase della sua creatività. Artista meticoloso, attento ai minimi particolari, fino al dettaglio, utilizza il frammento di legno per costruire anche i cieli, le onde, le increspature del terreno, gli indimenticati scorci della sua Livorno.E con la stessa palpitante fantasia crea le sculture: assemblaggi di oggetti trovati, resti di vite precedenti, spesso presenti nel nostro orizzonte quotidiano; con i suoi accostamenti Fabrizio li fa uscire dal territorio dell’utilizzo pratico e li fa entrare nel campo dell’arte. In questo suo operare non è estraneo alla storia dell’arte del secolo passato: frammenti di realtà – colti nel loro concreto essere – cercati e utilizzati con il compito, rispetto alla loro originaria funzione, di evocare nuove immagini, alterando i codici della comunicazione visiva; materiali trovati e assemblati col fine di comporre un oggetto appartenente a una realtà nuova; fisicità della materia che deve emergere all’interno dell’opera d’arte; riuso degli oggetti con la conseguente perdita del significato originario e della loro funzione , e la loro riapparizione nelle opere come puro materiale espressivo. Temi, tutti, che riconosciamo nella storia dell’arte e delle idee del Novecento, a partire da Dada per arrivare ai giorni nostri, ma spesso, gli esiti formali di queste ricerche hanno il significato di vere e proprie provocazioni culturali e, qualche volta, specialmente negli ultimi tempi, si vestono di manierismo accademico.Per fortuna, non è questo il caso di Fabrizio Giorgi.Commozione, affetto, lieve ironia traspaiono dei suoi oggetti artistici: le frementi lamiere del Cavallo, le bizzarre occhiaie del Gufo, le lucenti rotondità del Pesce palla, l’argentea presenza del Pesce abissale, la complessità figurale del Personaggio, son il frutto di fertili voli della fantasia, cui Fabrizio si appassiona divertendosi; oggetti artistici animati dal variare delle luci e delle ombre che si accendono o si attenuano negli intagli, nei rilievi, nelle scanalature che di frequente articolano i volumi. Un artista multiforme, capace di invenzioni formali originali in cui perizia manuale ed elaborazione creativa camminano intrecciate con sorprendente continuità. [Testo di Ilario Luperini]
La mostra sarà visitabile da SABATO 21 maggio a DOMENICA 5 giugno 2022 con i seguenti orari: tutti i giorni con orario 17 – 19.30, VENERDI e SABATO anche al mattino 10.30-12.30 DOMENICA 22, 29 maggio e DOMENICA 5 giugno apertura straordinaria 17-19.30. GIOVEDì 2 GIUGNO la mostra resterà chiusa.
Note biografiche sull’artista
Fabrizio Giorgi è nato nel 1953 a Livorno dove vive e lavora. Dal 1975 ha tenuto mostre personali e collettive a Livorno, Genova, Pisa, Lucca, Firenze, Zurigo, Roma e in Germania. Tra queste, due mostre personali alla Galleria Giraldi nel 1998 e 2000. La medesima Galleria lo ha presentato nel 2000 all’Arte Fiera di Bologna. Nel 2004 entra a far parte del Gruppo “La Casa dell’Arte” di Rosignano Marittimo (Livorno): sono di questo periodo le personali al Palazzo Marini di Rosignano Marittimo (2005) e alla Torre degli Upezzinghi (Calcinaia, Pisa, 2005), così come alcune incursioni della performance art a Casale Marittimo (2005), Ravi (2006), Livorno (2006), Albissola Marina (2007). Nel 2008 partecipa al Simposio internazionale di Scultura di Calcinaia (Pisa) realizzando “Sauri in Verticale”, opera installata nella piazza Indipendenza della medesima cittadina, fornendo poi la componente visiva all’evento “Arte e Musica” realizzato dall’Istituto Musicale Mascagni di Livorno al Palazzo della Gherardesca. E’ del dicembre 2009 una personale presso la Torre degli Upezzinghi di Calcinaia intitolata “Materia e Struttura”; con un’opera della stessa serie partecipa nel 2010, al progetto “Incontemporanea” (Cecina, Livorno). Nel 2010 fa parte del progetto “Arte a Perdere” curato da Bruno Sullo con la compartecipazione del Comune di Livorno, mentre è dell’anno successivo la sua partecipazione alla mostra “Oltre la Pittura” (Livorno, Bottini dell’Olio) e alla prestigiosa collettiva “Ri-generazioni”, facente parte dei percorsi a sostegno del Padiglione Italia realizzati per l’edizione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia della Biennale di Venezia. Nello stesso anno è stato tra i fondatori del gruppo artistico “LavorareCamminare” di Livorno con partecipazione a vari eventi. E’ concretamente attivo a varie mostre, come si evince dal seguente sintetico e recente elenco:
2012. Operazione “Arte a Perdere 2”, arte nei luoghi dei cittadini, Livorno, varie sedi della città. LXI mostra del Gruppo Labronico, Palazzo Mediceo di Seravezza.
2014. “Il Buon Governo”, Museo Marino Marini, Pistoia. “L’Oggetto Quotidiano”, Ecomuseo dell’Alabastro, Castellina Marittima (Pisa). “Lavorare&Camminare in cantina”, Cantine Verdi, Cerreto Guidi (Firenze). “Il Nostro Pane Quotidiano”, Chiesa SS. Annunziata del Greci Uniti, Livorno.
2015 “Il Nostro Pane Quotidiano”, Chiesa S. Elisabetta Anna Seton, Livorno. “Il Nostro Pane Quotidiano”, Chiesa S. Giovanni Gualberto, Valle Benedetta, Livorno. “La Quinta Via”, opere su carta, Sala Salvadori, Castiglioncello (Livorno). “Il Buon Governo”, Sala degli Archi, Fortezza Nuova, Livorno. “La Quinta Via”, opere su carta, Centro Culturale Amato, Livorno. “Ecomondo” (con la Waste Recycling), Fiera del settore ambientale (Rimini). “LXIV mostra del Gruppo Labronico”, Teatro dei Dioscuri del Quirinale (Roma); “LXV mostra del Gruppo Labronico”, Fondazione Piaggio, Pontedera.
2016 “Il Nostro Pane Quotidiano”, Museo della Memoria Locale (MuMeLoc), Cerreto Guidi, Firenze.
2017 “L’OggettoQuotidiano”,Centro di Formazione Arti Visive, Cecina (Livorno). “Scart, il lato bello e utile del rifiuto”, a cura di Innovart, MACC Camera di Commercio di Pisa.
2018 “Colloqui con la Vecchia Fortezza”, Fortezza Vecchia, Livorno. Mostra “Contrasti” con Paolo Netto alla Galleria Ismi di Viareggio (Lucca). “Colore e Forma”, collettiva a cura della Galleria Easy Art al Centro di Formazione Arti Visive di Cecina (Livorno). “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti”, Villa Bertelli, Forte dei Marmi, conseguendo il primo premio della sezione Scultura.
2019 Finalista al “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti” Palazzo Mediceo di Seravezza (Lucca).
2020 Mostra personale “Paesaggi Irreali” presso il Golf di Livorno.
2021 LavorareCamminare “Dialoghi con Villa Mimbelli” Comune di Livorno. “… al mattin der ver si sogna…” Collezione Carlo Palli Fondazione Conservatorio di San Niccolo (Prato)
2022 “Presi per incantamento” Dante e gli artisti della Collezione Carlo Palli Accademia delle Arti del Disegno Firenze.
Inserito in varie pubblicazioni periodiche, come cataloghi specifici, hanno scritto e si sono fattivamente occupati della sua attività, tra i tanti: Giancarlo Cocchia, Giulio Guiggi, Osvaldo Peruzzi, Bruno Sullo, Giuseppe Amadei, Francesco Mutti, Maria Alessandra Ferrari, Giacomo de Vincenzo, Nicola Micieli, Lodovico Gierut, Michele Pierleoni, Ilario Luperini, Giorgio Mandalis.
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