STANZE DI MELANIA VAIANI
25 maggio – 8 giugno 2024
S T A N Z E – Melania Vaiani
(PANOPTICON design Karvo/FIN)
Vogliamo concentrare verso le immagini l’attenzione dell’osservatore in un contesto insolito, suggestivo e aperto all’interpretazione personale di ognuno.
Le emozioni e impressioni suscitate dall’astratto non si lasciano descrivere esattamente, né lo dovrebbero. L’abbandono volontario della figurazione esplicita di soggetti letterali libera la forza espressiva in molte potenti direzioni di apertura mentale.
Allo stesso modo chi si confronta con le opere finite viene stimolato a guardare in modo creativo, cosa anche esteticamente gratificante.
Inoltre, parafrasando Michael Foucault in merito al concetto di Panopticon (l’occhio che tutto vede):
… una definizione più ampia e articolata non riuscirebbe a descrivere con sufficiente dovizia le potenzialità della struttura.
Dove lo sguardo non arriva, invitiamo i visitatori a servirsi dei loro telefoni per esplorare gli interni di queste “STANZE” da diversi angoli. A differenza dei grandi musei, abbracciamo questa tecnologia come parte integrante dell’esperienza e della fruizione di questi lavori, e l’atteggiamento acquisitivo e inventivo che il fotografarli stimola.
Il meccanismo della ripresa e l’illusione della prospettiva vi avvicineranno a queste piccole/grandi astrazioni più di quanto lo potrebbe una riproduzione ingrandita degli originali, concentrandoli invece di diluirli. Nell’immagine che produrrete la dimensione percepita sarà quella della vostra risposta emotiva alle linee, forme e colori, estrapolate dal mondo fisico, e quindi viste senza limiti o costrizioni.
Completano la mostra anche notevoli esempi di monotipo di grande formato.
A differenza della fotografia, i monotipi non nascono dalla luce ma dalla materia dei pigmenti e dai pensieri e gesti di Melania – artista sensibile e di notevole esperienza – direttamente sulle matrici, che vengono passate al torchio per ottenerne una stampa unica.
Una scelta non facile che però rappresenta come nessun’altra la spontanea inventiva dello stampatore, e forse il desiderio di rischiare tutto in un colpo e venirne in qualche misura sorpresi, o come cita volentieri l’artista: “il torchio dà l’ultima pennellata”. Non ci inganni questa ammissione sincera, prova di modestia. Basta guardare i risultati per convincerci della sua grande bravura (e delle tante prove, anni di lavoro, “non ragioniam”).
Melania Vaiani, nata a Livorno nel 1964, dove vive e lavora. Ha frequentato il Liceo Spenmentale sotto la guida di Giancarlo Cocchia. Nel 1987 si diploma all’Accademia di belle arti di Firenze in pittura, col professor Gustavo Gulietti: durante il terzo e quarto anno si specializza, all’interno del corso di pittura, nella tecnica dell’affresco. Sempre all’Accademia segue gli insegnamenti di incisione con professor Domenico Viggiano e Rodolfo Ceccotti. Nel 1988 si iscrive alla classe di incisione alla scuola d’arte Rosciano a tenuto da Walter Cecchi a Livorno. Nel 1990 frequenta la Scuola internazionale di grafica ” Bisonte”, dove prende la specializzazione in Incisione a colori, sotto la direzione di Swietlan Kraczyna. Dal 1990 ad oggi il suo interesse e lavoro é concentrato nella pratica delle tecniche incisorie, infatti ha allestito nel centro storico di Livorno un laboratorio attrezzato con torchio a stella. Nel 1994 ha insegnato come assistente di incisione presso Accademia di belle arti di Firenze. Ha alle spalle un’intensa attività espositiva in Italia, le sue opere sono entrate a far parte della raccolta Sartori di Mantova, e nell’archivio incisori del Gabinetto delle stampe di Bagnacavallo. Nel 2011 prende parte con due tavole, alla realizzazione dell’almanacco annuale per la sezione di Italia Nostra di Reggio Emilia. Nel 2012 fa il suo ingresso nello storico sodalizio del «Gruppo Labronico» fondato nel lontano 1920. Attualmente insegna tecnica dell’incisione calcografica presso la fondazione Trossi Uberti di Livorno.
Appuntamento con l’inaugurazione di questa insolita mostra tutta da vedere, sabato 25 maggio alle ore 18 presso la galleria Extra Factory di Livorno (via della Pina d’Oro, 2 – ingresso da piazza della Repubblica).
INGRESSO LIBERO